La mostra di luigi de giovanni verrà prorogata a giovedì 31 ottobre

Publié le par SUTTA LE CAPANNE DU RIPA specchia lecce

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La chiusura della mostra di Luigi De Giovanni, nello studio “Sutta Le Capanne du Ripa” Specchia (LE), Intitolata “Ritrovare il paesaggio”, curata dall’Associazione Culturale E20cult e allestita dall’Arch. Stefania Branca, verrà prorogata a giovedì 31  ottobre e si potrà visitare tutti i giorni dalle ore 17:00 alle 20:00

Contatti: Cell. 329 2370646

e20cult@email.it

Luigi De Giovanni inconsciamente ha sempre conservato nel suo animo il profondo legame con la terra d’origine, ricca d‘ulivi e di sassi. Molte volte si è allontanato portandosi via sensazioni e turbamenti per poi ritornarvi e, ultimamente, fermarvisi più a lungo avvertendone l’afflato: quel soffio che gli fa scaturire l’impulso creativo immergendolo totalmente nel “suo” paesaggio.

“Il ritorno al paesaggio” è il racconto del luogo che gli appartiene, che sa suscitare in lui sentimenti d’amore e angoscia: di ricordi gioiosi e di grande dolore. Il ritorno al suo paesaggio lo riporta a immergersi nell’humus loci di una campagna che lo coinvolge sin nell’inconscio. Specchia si anima del Genius che suscita in lui sensazioni contrastanti che lo guidano a una conversazione silenziosa con il paesaggio e a pennellate sintetiche e gestuali che descrivendo il luogo raccontano l’Io dell’artista.

Per questa mostra ha scelto di dipingere due zone e di ciascuna ha colto lo spirito, le differenze e le similitudini. Gli ulivi e i muretti che emergono dalla terra rossa di “Magnune” si confrontano con quelli di Pajare Grassano, in un dialogo di colori che descrivono intimi tormenti di ricordi sfumati e percezioni ancestrali. I fusti della sofferenza nodosa di fatica e fame, i muretti a secco spogli e severi e la fertile terra rossa rubata alla roccia, si combinano in pennellate che sono sintesi del pensiero di chi ha voluto compenetrarsi totalmente nel paese amato, alcune volte sfuggito e oggi ritrovato con tutta la spiritualità in un afflato che sa di poesia. Luigi ha qui dipinto, con una furia quasi selvaggia, immergendosi nei colori carnalmente. Gli sono bastati pochi tocchi e la magia della pittura si è combinata in tagli dolorosi e armonie sognanti di un artista che ritrovando Specchia ha ritrovato la sua anima e la sua terra mai dimenticata.                                              Federica Murgia 

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